martedì 28 febbraio 2012

Tempi duri per Apple: Siri più lento rispetto a Google Voice Actions

Durante il MWC 2012 di Barcellona (Spagna), il Mobile World Congress, uno dei più grandi eventi dell'anno che inondano di novità il mercato della tecnologia mobile, con presentazioni di nuovi dispositivi dalle varie aziende di smartphone, Motorola ha pubblicato tre video "provocatori" sul canale YouTube.


 
I tre videoclip mostrano la nuova funzione SIRI presente negli iPhone 4S a confronto con Android Voice Actions, il nuovo assistente vocale che Google ha dotato agli smartphone Android.

I tre confronti sono stati fatti con un Motorola Atrix 2, Photon 4G e l'Electrify: in tutti questi paragoni, l'assistente vocale della mela è risultato sensibilmente più lento, e in alcuni casi poco utile, rispetto all'Android Voice Actions caricato nei dispositivi Android.


Sia Siri che Android Voice Actions necessitano di una connessione ad Internet per poter usufruire dei criteri di ricerca della voce. Il server riconosce la voce, analizza la richiesta, e spedisce al terminale il risultato richiesto, corretto nella maggior parte delle volte.


Android Voice Actions ha debuttato nel Market Android nell'Agosto del 2010, supportato nella versione 2.2 di Android.
Siri è stato integrato come una funzione strutturale del nuovo iPhone 4S, uscito all'inizio dell'Ottobre 2011.


Parlando delle differenze tecniche a livello hardware, il Motorola Photon 4G è stato lanciato la scorsa estate, con un processore dual-core da 1 GHz Tegra 2 creato da Nvidia, mentre Apple iPhone 4S, introdotto il 4 Ottobre 2011 ha un processore A5, come quello di iPad 2, dual-core con una frequenza di 800 MHz.


Questi video mostrano le debolezze principali di Apple nei confronti di un mercato così vasto, e con avversari sempre più agguerriti dove ogni giorno fa ingresso un nuovo prototipo che potrebbe rovesciare le sorti del mercato internazionale, come fu nel 2007 per il primo modello di iPhone che rivoluzionò il mondo degli smartphone in modo pressoché irreversibile, ora tocca a Google (e Android) la prossima "rivoluzione"? Staremo a vedere i prossimi sviluppi della famosa azienda di Cupertino.


Qui sotto trovate gli altri 2 confronti.


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