Oggi i medici utilizzano questo prezioso strumento come "aiutante" nelle pratiche, ma anche per la visualizzazione di immagini su uno schermo relativamente grande, rispetto ai palmari come iPhone, Blackberry e gli HTC che montano Android.
Da un recente studio di tecnologie mobili, è apparso che nella sanità, tra medici, infermieri e altri operatori tecnico-sanitari iPad è il primo dispositivo utilizzato in questo settore, rispetto ad un effettivo minore uso di tablet Android, Blackberry, ma persino più adoperato di iPhone.
Manish Rai, capo dell'azienda Aruba, compagnia che ha condotto lo studio, riferisce che i fisiatri e gli altri operatori fanno pressione sulle strutture sanitarie per riuscire a supportare questi dispositivi, che sempre più rientrano nelle abitudini di ogni persona che lavora in questo campo sempre in costante evoluzione.
Dallo studio si evince che l'85% delle strutture sanitarie consente e incoraggia l'utilizzo di questi mezzi personali, tra i quali l'iPad è il più utilizzato, con l'83% delle organizzazioni che lo supportano.
Tra gli altri dispositivi troviamo l'iPhone e l'iPod Touch (65%), i Blackberry vengono sostenuti al 52% dalle strutture e infine il 46% delle aziende sanitarie sostiene alcune versioni di modelli con Android.
I dati parlano molto chiaro, l'iPad è il più diffuso ed è anche uno tra i prodotti più amati nella sanità, poiché con questo è consentito visualizzare immagini mediche, accedere a dati elettronici facilmente, e leggere documenti e per mostrare ai pazienti il trattamento e le condizioni della cura.
- il 58% dei mezzi è impiegato per l'accesso virtuale a programmi per il mantenimento della privacy
- il 30% dei dispositivi per le chiamate VOIP (video o audio, come Skype) o per la visualizzazione di immagini mediche, radiologiche
- il 24% permette di interfacciarsi con alcuni programmi della struttura ospedaliera
- l'8% consente un accesso totale alla rete dell'ospedale o ad altri dispositivi mobili.
Ciò che preoccupa chi utilizza questi strumenti, è la sicurezza delle informazioni personali, della privacy e della manipolazione di dati importanti come referti e immagini radiologiche, un discorso che coinvolge sia il medico che il paziente.
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