Il 19 Settembre 2012 Apple Inc. chiude il proprio titolo con un valore di 702.10$ ad azione. Com'è possibile che l'azienda con più utile al mondo abbia perso il 38,74% in borsa in soli sei mesi?
L'analista Franco Busnelli ci spiega come è accaduto questo declino:

"Grazie a Steve Jobs le quotazioni del titolo AAPL sono continuate a salire in borsa anche dopo la morte dell'ex amministratore delegato, Apple era arrivata a capitalizzare un quinto dell'intero indice Nasdaq, avendo un valore pari al 20% sul totale dell'indice. Tutti ne parlavano, persino i telegiornali elogiavano l'azienda californiana per le quotazioni raggiunte all'inizio dell'ultimo quarto 2012 in borsa. Tutti volevano la loro fetta e in molti hanno acquistato, ma, come spesso accade, il mercato ha iniziato a prevedere un picco degli utili. Il 20 Settembre 2012 Apple registra il primo gradino in discesa, perché poco più di un mese dopo l'azienda californiana avrebbe perso il "sex appeal", presentando iPad mini e portando l'azienda verso un'ottica totalmente differente rispetto quella del geniale fondatore. Dopo il 23 Ottobre 2012 – prosegue Franco Busnelli –, data di presentazione di iPad mini, il mercato prevedeva che le vendite non sarebbero state le medesime di iPhone o iPad. Tim Cook non ha un'idea chiara come il suo predecessore e, di conseguenza, il titolo ne ha risentito in negativo. È molto improbabile che il titolo torni allo storico valore di oltre 700$ per azione."

Franco Busnelli non prevede un buon futuro per quanto riguarda l'azienda di Cupertino essendosi gettata in acque troppo turbolente e competitive:
"Da un lato Apple ha rinnovato il mercato ma dall'altro, non rinnovandosi nuovamente, rischia di abbandonare la cresta dell'onda. Contando che l'azienda californiana ha appena deliberato che spenderà 60 miliardi di dollari per il "buy-back.", sperando di distribuire un buon dividendo agli azionisti."
La società`definisce questa azione economica "il più grande riacquisto finanziario della storia", pur sapendo che inizialmente il buy-back era fissato a 10 mld. Questo piano, organizzato circa un anno fa a Cupertino, dovrebbe concludersi entro il 2015.
In conclusione, è ora di rimboccarsi le maniche agli headquarters di Cupertino per sfornare un nuovo prodotto che ricordi il successo del 2007 dato da iPhone.
Articolo fantastico, aspetterò con impazienza la seconda parte.
RispondiEliminaGrazie mille! La seconda parte arriverà nei prossimi giorni.
EliminaNon la penso alla stessa maniera del signor Busnelli, Apple pur avendo annunciato un buyback fine solo al risarcimento degli azionari, non è certo che l'azienda non ci stupisca più. Anche dopo il boom di iPod dicevano che avrebbe campato sull'utile annuo, guardiamo il 2007, le azioni sono schizzate alle stelle grazie ad un telefonino, non una nuova invenzione, semplicemente ha dato vita all'essenza di telefonino. Chissà magari ci mostrerà anche la nuova essenza di televisione o di orologio.
RispondiEliminaMr Busnelli non ha capito che l'azienda non l'ha fatta solo Jobs.
Aspettiamo la seconda parte…
Concordo, Apple nell'ultimo mese ha preso comunque i suoi +30 punti in positivo ad oggi.
EliminaGuardando il buyback ufficializzato qualche giorno fa, ha comunque fruttato +17pti. Ovvio che negli ultimi 6 mesi ha avuto i suoi bassi, non per questo non potrà più splendere come o più di una volta.
È il secondo articolo che leggo qui che parla in maniera negativa verso Apple, prima la fine di Apple tv e ora la caduta di Apple… be' di Apple Tv continuerà a venderne, forse ne produrrà una propria e certamente Apple ha le carte in regola per tornare ad essere valutata 700$ o più ad azione. Dovreste parlare in maniera positiva dell'azienda che "pubblicizzate".
Parlano positivamente quando c'è da parlare in positivo, però c'è da essere anche obbiettivi credo!
EliminaConcordo pienamente, non si tratta di speculazione su notizie futili ma di ragionamento su dati e fatti reali. Parliamo di tutto ciò che riguarda Apple (più o meno), siano esse notizie positive o negative. Il lavoro di chi divulga le informazioni sta proprio nell'essere il più oggettivo possibile, ed è quello che ho fatto in entrambi gli articoli.
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